#mtb orizzonti in contrasto fioriture salite discese

Dai prati sopra Garulla, Parco Nazionale dei Monti Sibillini, l’occhio corre su tutto il fondovalle dal Conero al Tronto, dietro il Polesio luminoso la linea netta e azzurra del mare: si vedono addirittura piccole sagome bianche di transatlantici che tracciano da sponda a sponda l’Adriatico. Si sale per arrivare a Pintura di Bolognola, una bella ascesa di diciotto chilometri sul fianco di un monte che ha gli occhi, due macchie di verdi faggi, perennemente volti al cielo. Le navi in lontananza che puntano verso Split, Spalato, la città con dentro le rovine di un palazzo romano che a sua volta ha dentro una chiesa cristiana: la città che dice un continuo e forsennato mutare e questo monte immoto e uguale a se stesso, si direbbe intatto: è davvero un bel contrasto. Sui prati miriadi di verdi, le fioriture  sono nel pieno e l’occhio non fa che cadere sulle tante orchidee. L’asfalto cede il passo allo sterrato, il vento da grosso e nervoso diventa quasi affilato quando ingoiati dalla faggeta si costeggia un ampio canalone. Con un ultima discesa, i muscoli si sciolgono, lo sguardo vede la striscia bianca dello sterrato che corre, vede solo e soltanto quella per spalancarsi poi sul morbido altipiano.

Siamo ridiscesi poi come se non avessimo voluto abbandonare quei luoghi: centellinando il contatto con l’asfalto, cercando ogni volta passaggi che si ramificano dalla carrareccia infilandosi nei boschi, trovando prati improvvisi, sentieri sepolti dall’erba oppure sottili e poco battuti. Poi di nuovo asfalto veloce per tornare.

Alessandro.

Ultimo giorno d'estate (LazyLens 20140609 044830 HD)

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