Ogni tanto mi gira in testa quel pezzetto di dialogo dal mitico “Truman Show”. Ve lo ricordate? Il piccolo Truman che dal banco di scuola esclama tutto infervorato “Voglio fare l’esploratore, come il grande Magellano!” e la prof di geografia che risponde come da copione con un tono finto rammaricato “Oh, è troppo tardi, nonContinua a leggere “C’è una balena bianca in fondo al sentiero.”
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Wanderlust: i sintomi della “sindrome” del viaggiatore.
Se già siete con il termometro in mano, credo che prima di tutto vorrete sapere cosa significa wanderlust in italiano. Com’è che faceva quella canzone? “Wherever i may roam, wherever i may wander, wander, wander…”. Si chiudeva così il pezzo dei Metallica del loro monumentale Black Album, con quel verbo “wander” che veniva cantato eContinua a leggere “Wanderlust: i sintomi della “sindrome” del viaggiatore.”
Magnetico, eretico, primordiale: il Monte dell’Ascensione.
Una scalinata di pietra che sale verso il cielo, una piramide, un profilo — quello di Dante o di Cecco d’Ascoli — con la bocca il naso e la fronte, oppure ancora, una grande mano con le cinque dita aperte come fosse un gigante che viene a strapparti via con tutta la terra sulla qualeContinua a leggere “Magnetico, eretico, primordiale: il Monte dell’Ascensione.”
Di diavoli, cascate ed arcangeli.
Le frazioni di Pozza e Umito sono fatte di poche case, sparuti gli abitanti, relativamente recente la strada d’asfalto che arriva fin qui: siamo nel cuore della Laga marchigiana, a ridosso di una sorta di trivio dove ai confini delle Marche si avvicinano quelli di Lazio e Abruzzo.
Come costruire un’Arca sul magnifico altopiano.
Non sarà il monte Ararat, ma anche qui sull’altopiano di Castelluccio le acque a un certo punto si sono ritirate: difatti questo è il fondo di un antico lago che poi si è prosciugato non so quanti milioni di anni fa. Non dovrei essere qui perché è proibito. O meglio non è proibito starci ma,Continua a leggere “Come costruire un’Arca sul magnifico altopiano.”
Il sole è una lampadina
Questo pezzo dei Porcupine Tree nella testa. Voglia di uscire, di camminare per affacciarmi su di una qualche soglia, è ora di farlo quando il tuo sole è una lampadina. Molte tracce in mente, percorsi da legare e intersecare con le gambe e con la pagina ma gli occhi oggi cadono sul punto della mappaContinua a leggere “Il sole è una lampadina”
Cronache da un paesaggio binario
Sul retrovisore la linea livida del mare é inghiottita dai primi colli. È una linea esausta che piano si chiude tra i gialli delle falesie morte e i neri delle forre: voli scuri, sgarri di china nel cielo come corone leggere come tracce come residui di una mano che è andata li a dilettarsi nelContinua a leggere “Cronache da un paesaggio binario”
“Sammenedette, care bbille mi…”(*)
Sembra inevitabile che il destino comune delle circostanze più favorevoli, che per sorte hai in ogni momento a portata di mano, sia quello che esse vengano percepite ben presto come scontata routine, senza lode e senza infamia, niente di cui rallegrarti e, men che meno, di cui reputarti fortunato.
Il cuore mediterraneo della Valle Camonica
Decidi di esplorare il territorio che deve pur esserci al di là del “nulla”della Bassa Bresciana, una pianura che può diventare opprimente per eccesso di monotonia, soprattutto quando le foschie si addensano fino a creare una coltre capace di inghiottire addirittura la poderosa presenza, in lontananza, del Massiccio dell’Adamello.
Se le gambe portano a Marano
Ad Aprile sul lungomare può anche starci questo vento freddo che viene da mare. Le nuvole vanno e vengono e così la luce che illumina i villini e gli chalet oscilla tra colpi intensi e accesi e cadute d’ombra quasi minacciose.